Intervista all'autrice Angelarosa Weiler

Intervista all'autrice               Angelarosa Weiler

 

Un'altra fantastica autrice che abbiamo avuto il piacere di conoscere questa settimana è Angelarosa Weiler, che ci ha parlato del suo libro "Il volo del Grifo". Qui di seguito, le domande fatte dai membri di SEU.

 

Carlotta: Allora, Angelarosa, come hai scoperto che la scrittura era la tua strada?

Sono stata una lettrice avida, da sempre, sin dalla più tenera età. Ho imparato a leggere e scrivere ben prima di affacciarmi alla scuola elementare, grazie alla nonna materna che mi ha allevata. Non sono mai stata particolarmente loquace, diciamo pure che ascolto parecchio, ma sono taciturna; la scrittura è il mio strumento di comunicazione prediletto. Il sogno di scrivere per raccontare, non solo per comunicare, lo porto in tasca da quando ero bambina. Altri sogni li ho realizzati in gioventù, questo sogno speciale lo sto inseguendo ora, dopo aver esaurito tutti quei compiti concreti ed irrinunciabili che la vita richiede alla gente comune: lo studio, il lavoro di traduttrice, il matrimonio ed.... infiniti traslochi al seguito di un marito che cambiava sede di lavoro molto spesso. Ora ci siamo fermati, abbiamo messo radici in un luogo splendido, le colline livornesi. I verdi spazi aperti, l'azzurro del cielo e del mare hanno spalancato la mente alla fantasia. Nel silenzio e nella pace, dalle mie tasche sono usciti ricordi ed emozioni personali, ma anche le memorie di vicende e sentimenti ascoltati nelle confidenze di altre persone che hanno fatto parte della mia vita. Così, mi sono ritrovata di fronte allo schermo del computer, con le dita sulla tastiera ed ho iniziato a scrivere, complice l'insonnia che accompagna l'avanzare dell'età. In questo modo sono nati Il Volo del Grifo e gli altri romanzi che ho scritto, ma non ancora pubblicato.

 

Jessica: Che splendida descrizione, sono riuscita a immaginarti in quei fantastici luoghi che hai descritto mentre ti dedichi alla scrittura. Immagino quindi che ti piaccia di più scrivere avvolta dalla pace piuttosto che lasciarti trascinare dalla musica o dal televisore acceso oppure riesci a concentrarti in ogni momento?

La notte è la mia alleata. Scrivo mentre in casa sono tutti a cuccia. Silenzio totale, persiane aperte sul buio della notte. A volte la luna mi fa compagnia al di là dei vetri, a volte no.

 

Irene: Nelle tue risposte si coglie uno stile lirico che mi piace molto. È una cifra caratteristica della tua scrittura?

Ciao Irene, dal mio stile si capisce che non sono più giovane...Il primo romanzo che ho letto si intitola Brigata di Ali, autrice Liala...stiamo parlando di tanti, tanti, tanti anni fa! Oggi le frasi sono sintetiche, i capitoli brevi, a volte autori ed autrici introducono parole forti, sino a far ricorso a quello che per me è sproloquio mentre per i figli dell'era digitale è parte integrante della lingua parlata in Italia. Non posso e non voglio cambiare il mio modo di essere ed il mio modo di scrivere. Sarei fasulla e forse anche ridicola come un clown. Per me la letteratura è musica, è melodia, è armonia.

 

Alice: Bellissime risposte. E dalla prima che hai dato ne deduco che forse siamo compaesane... Abiti a Livorno?

Castelnuovo della Misericordia - Rosignano Marittimo.

 

Alice: Posso chiederti Angelarosa quanto tempo ti ha richiesto la stesura del tuo romanzo?

Certo che sì! Scritto di getto in tre settimane. Riletto, riveduto e corretto almeno un'infinità di volte ( = 3 mesi) prima di mostrarlo ad una cara amica, figlia di un Generale di Brigata Aerea in congedo, la mia prima lettrice, la quale ha fatto anche da correttrice di bozze.

 

Alice: Caspita, complimenti! Tre settimane è davvero poco tempo. Avevi una scaletta già pianificata, oppure per "di getto" intendi proprio che hai lasciato venir fuori le parole come un fiume in piena e poi dopo hai sistemato tutto?

È stato come dici tu, non riuscivo a fermare le dita sulla tastiera. Ho saltato i pasti e non ho dormito (soffro di insonnia, quindi nulla di strano!). Facevo così anche nel lavoro, prima buttavo giù di getto una traduzione letterale, grezza, poi la rivedevo e risistemavo.

 

Jessica: Devo dire che mi piace molto la copertina del tuo libro. Da chi è stata realizzata? È venuta come avevi immaginato?

Sono una debuttante assoluta, mi sono affidata completamente al mio editore, Lettere Animate.

 

Jessica: Ti sei trovata bene con il tuo editore?

A parte una certa difficoltà nel contattarli, ovvero nell'ottenere risposte in tempi brevi, sono sempre stati corretti. Nella fase di pre-lancio e di pubblicazione mi hanno fornito numerosi consigli, tutti validi e molto apprezzati. Ora che il percorso è avviato, si stanno muovendo anche sul fronte pubblicitario. Non posso che essere grata a Lettere Animate, gli altri editori che hanno reagito al mio invio chiedevano tutti delle notevoli somme di denaro per pubblicarmi, in quanto esordiente.Loro hanno avuto fiducia in me e nel mio libro.

 

Carlotta: Come ti sei sentito nel momento in cui hai realizzato di aver terminato la tua opera?

Carlotta, vuoi la verità? Quando sono arrivata all'epilogo mi sono sentita incredula. Ho realizzato di aver scritto un libro, cosa che ho sognato di fare per tutta la vita, ma un conto è sognare, un conto è trasformare il sogno in realtà. Solo una volta in vita mia ho provato la stessa emozione: quando ho decollato per la prima volta. Ancora oggi, non trovo le parole per esprimere ciò che ho provato mentre l'aereo si staccava da terra. E' stata un'emozione fortissima, talmente forte che la rivivo pienamente in questo momento, mentre ti scrivo, ma non trovo parole per definirla. Quando ho scritto le ultime parole de Il Volo del Grifo ed ho staccato le mani dalla tastiera ero emozionata quasi quanto lo ero nel momento in cui il carrello del monomotore da addestramento si è staccato dalla pista dell'aeroclub.

 

Irene: Wow! Quindi sai volare, Angelarosa? Allora mi viene una domanda naturale: quanto di te, della tua vita, c'è nel tuo libro? Perché anche lì si parla di piloti di aerei...

Sì, ho volato, ed è stato bellissimo! Volare è in assoluto l'esperienza più bella, forte, coinvolgente che ho vissuto in questa vita. Come dicevo prima, è difficile trovare parole che sappiano descrivere l'emozione del volo. In tutti i miei libri si parla del volo perché il mio sguardo rimane rivolto al cielo, immenso spazio di libertà e leggerezza. Al volo sono legata dalla mia breve esperienza di aviatrice, dagli entusiastici racconti di mia madre, la quale ha lavorato per Savoia Marchetti, dal mio costante lavoro di ricerca nell'ambito della storia dell'aviazione e dall'appartenenza al gruppo fb Orgoglio Italiano nel Mondo, dedicato alla nostra Pattuglia Acrobatica Nazionale, che seguo da sempre con grande entusiasmo. Il Volo del Grifo ingloba in parte la mia storia personale, ma anche le vicende di altre persone che ho conosciuto e mi hanno fatto dono delle loro confidenze. Il tutto mescolato con una buona dose di fantasia.

 

Irene: La classica domanda: di che cosa parla il libro che presenti oggi?

Il Volo del Grifo racconta la vita di una donna nata in provincia nell'immediato dopoguerra. Il padre, aviatore della Luftwaffe, Greif, ovvero Grifo, la lascia orfana ancor prima della nascita. La protagonista cercherà tracce della memoria di quel padre volando nei cieli, ma lo troverà altrove, volando attraverso una dura prova alla quale si ritrova esposta. In quel momento, molti anni dopo la sua nascita, avvertirà l'abbraccio del virtuale del genitore, la sua forza, il suo coraggio.

 

Jessica: Quanto c'è di te, del tuo vissuto, in questa storia?

C'è una parte della mia vita vissuta, una parte di vita che avrei voluto vivere ma non si è concretizzata e molte mie emozioni.

 

Alessandra: Quali sono i tuoi progetti letterari per il futuro?

Ciao Alessandra, nella pennetta elettronica ci sono altri tre romanzi già terminati: So Cosa Vuol Dire Amore, Il Ragazzo di Luino e La Figlia del Maggiore. Nella mia fantasia sta prendendo forma un quarto romanzo, Quaderno del Viaggio di Ritorno al Paese Natale. Il manoscritto a cui sto pensando vorrei provare a scriverlo sotto forma di diario.

 

Giovanna: Come ti approcci alle ricerche delle informazioni che ti servono per i romanzi? Ti rivolgi alle biblioteche, acquisti saggi in libreria, leggi solo su internet?

Ciao Giovanna, nelle mie storie c'è sempre una parte di vita vissuta, mia o altrui. I luoghi, le situazioni di cui parlo mi sono ben note. Tutti i miei romanzi sono ambientati sulle sponde del Lago Maggiore, ove sono nata e cresciuta. Un omaggio alla mia terra natale, dalla quale mi sono allontanata, ma che porto nel cuore. Quando la fantasia entra nella realtà e parlo di qualcosa che non ho vissuto in prima persona o di rimando, la mia fonte di informazione è il web. A volte, in caso di dubbi, mi è capitato di chiedere lumi a persone esperte/dotate di una specifica memoria storica.

 

Carlotta: Raccontaci qualcosa del tuo personaggio principale. Che tipo è?

La protagonista nasce in un contesto difficile rispetto al quale è caratterialmente scollocata. La famiglia, la comunità sociale, il momento storico la esortano ad essere razionale e pratica, mentre lei è tutto il contrario; si nutre di fantasia. Sfiduciata, si ritira in se stessa e lascia che gli altri decidano della sua vita al posto suo. Questo la porta ad essere ombrosa e insofferente. Nel momento in cui la vita le impone di cambiare, di assumere il controllo della propria esistenza, anche la personalità della protagonista si modifica. Dolorosamente, ma si modifica. Sino al punto di trovare sufficiente sicurezza di sè da poter affrontare il mondo e prendere decisioni in modo autonomo. E' in quel momento che riesce a far pace con se stessa.

 

Carlotta: Sembra un personaggio complicato, hai fatto difficoltà a svilupparlo?

In verità, non più di tanto. Ti devo confessare una cosa: quando scrivo, mi capita una cosa particolare: arrivo ad un punto in cui io ed il personaggio/i personaggi siamo la stessa cosa e la realtà del romanzo la sento come se fosse autentica, come se si trattasse della mia vita quotidiana. Mi immedesimo talmente tanto che, quando mi prendo una pausa dallo scrivere, mi ritrovo a pensare a cosa farà il protagonista o un comprimario in risposta a quella situazione che ho lasciato in sospeso nella trama in attesa di riprendere il racconto... e ci penso come se dovessi farlo io! La protagonista di un romanzo che ho letto inizia a scrivere perché "vuole una vita diversa". Forse è proprio così, quando si inizia a scrivere ci si cala in una vita diversa dalla propria e la si vive come se fosse reale. Così come gli attori "entrano" nel personaggio gli autori "entrano" nelle loro trame!

 

Jessica: Quali sono le tue più grandi paure, come persona e come autore?

Come donna, vivo una grande paura: quella di non farcela. Non essere sufficientemente forte, sicura e preparata per sopravvivere da sola in questo mondo così esigente facendo fronte a tutte le mie responsabilità. Come autrice, la paura maggiore è quella di deludere i miei lettori, di non riuscire ad offrire loro una lettura scorrevole ed avvincente. Con le mie parole vorrei trasmettere emozioni, distogliere per un momento dall'abitudine, dalla noia, dall'indifferenza.

 

Jessica: Sai che pensavo che "il volo del Grifo" fosse riferito a un uccello? è voluto o come hai scelto il nome di questo personaggio?

Il grifo è un animale mitologico, per metà leone e per metà aquila. E' l'emblema del coraggio in ogni dimensione, terrestre ed aerea.

 

Jessica: Bella questa metafora, quindi il tuo personaggio la rappresenta anche come carattere?

Sì, sicuramente sì. All'inizio del racconto, la protagonista dice a se stessa di "avere un cuore da coniglio". Al momento dell'epilogo, quando riprende a vivere e lavorare dopo un'ondata di sventura (ma anche di crescita personale) come soprannome sceglie il nome di battaglia di suo padre, Grifo. Un aviatore caduto da eroe, un uomo che ha sacrificato se stesso per salvare i propri compagni di volo.

 

Irene: Tre aggettivi per descrivere il tuo romanzo?

Emozionante - Coinvolgente - Scorrevole.

 

Grazie a Angelarosa per aver risposto alle nostre domande, e grazie a tutti coloro che hanno partecipato. "Il volo del Grifo" è senza dubbio un libro interessante, scritto con l'anima.