Intervista all'autrice Giovanna Barbieri

Intervista all'autrice              Giovanna Barbieri

 

Questa settimana per la nostra intervista abbiamo come ospite Giovanna Barbieri, che ci racconta del suo libro "L'accusa del sangue". Ecco le domande fatte membri SEU all'autrice.

 

Carlotta: Giovanna, benvenuta, Da cosa nasce la tua passione per la scrittura?

A essere sincera prima del 2007 non pensavo a scrivere. Ero solo un'accanita lettrice di romanzi storici, d'avventura, gialli, thriller e distopici. Poi qualcosa è scattato in me, non so dire cosa, e mi sono ritrovata a scrivere il primo libro (la stratega), poi i due seguiti e infine tutti gli altri romanzi. Ho sempre adorato la Storia. Le mie trame si svolgono quasi sempre nelle città italiane del nord e centro con molte descrizioni dei palazzi, chiese, affreschi, strade, locande, botteghe delle diverse epoche.

 

Carlotta: Raccontaci un po' del tuo libro. Di cosa parla?

"L'accusa del sangue" è un giallo storico ambientato a Urbino nel 1483. Un giovane Bargello (la figura che indagava sui delitti), Goffredo Fortespada, pagato dal Comune e approvato dal signore di Urbino, deve indagare sulla sparizione di una bambina nobile, Crezia Odasi, che viene ritrovata sgozzata nella cattedrale. Possono essere stati gli ebrei? Goffredo ed Edmundo, un vecchio speziale esule dalla caduta di Costantinopoli, non lo pensano. Ma hanno poco tempo per trovare il vero responsabile, prima che la Chiesa si accanisca contro la comunità ebraica.

 

Carlotta: Che tipo è questo Goffredo? E perché hai scelto proprio Urbino come ambientazione?

Ubino era perfetta per il tipo di giallo che avevo in mente. Mi serviva una cittadina di piccole dimensioni, dove gli ebrei potessero commerciare liberamente (su liberatoria di Federico da Montefeltro) e dove ci fossero molte antipatie tra le casate ricche: gli Albani e gli Odasi. Goffredo è un giovane militare a cui viene affidato l'incarico di Bargello, molto serio, amante della giustizia, incorruttibile (ma s'innamora di Fiamma, una fanciulla locale e, all'epoca, i bargelli, podestà ecc dovevano essere super partes) . In netto contrasto con l'amico Edmundo, amante delle sbornie, gioco d'azzardo e cortigiane ma anche intelligentissimo sia come speziale sia come maestro di lettere (lavora per gli Odasi).

 

Jessica: Qual è la parte o il momento che trovi più difficile durante la stesura di un nuovo testo?

Per me difficilissima è proprio la trama, a chi far uccidere questo e quello ( ci sono diversi omicidi nei miei gialli) senza essere troppo banale.

 

Jessica: Ti confronti con qualcuno già mentre lo stai scrivendo? Per cercare di essere imprevedibile aiuta farlo leggere a un lettore e vedere la sua reazione.

Di solito racconto tutto al mio ragazzo, grande appassionato di gialli che mi suggerisce grandi idee sugli assassini, sugli omicidi, sulle ambientazioni inusuali. Poi legge le prime bozze e mi comunica, con somma gioia, quello che non funziona.

 

Alessio: Ciao, come nasce la tua storia?

Il giallo è nato dopo una visita a Urbino. Mi sono innamorata della città e ho trascinato Paolo (il mio compagno) in ogni palazzo dove si potevano ancora scorgere gli affreschi. Per poco non mi cacciano, un paio di volte (certi palazzi sono chiusi ai turisti).

 

Jessica: Ti piace inserire anche delle tue riflessioni e degli elementi autobiografici?

Nel giallo ci sono le mie idee sulla religione (ovvio) ma quelli più autobiografici sono altri miei libri, per es la stratega trilogia (il time travel). In "Silfrida la schiava di Roma" s'intuisce, per esempio, cosa penso delle legioni romane e dei Goti (dovuto anche alla lettura di numerosi saggi).

 

Carlotta: C'è stato qualche particolare autore che ti ha ispirato? Che ti ha spronato a seguire la strada della scrittura?

Ho sempre amato Jennings e Follett. Inseriscono in tutti i loro libri (e io nei miei) molta azione, battaglie, intrighi e amore.

 

Carlotta:  In quale momento della giornata si accende di più la tua creatività?

Se sono libera, la mattina è il massimo per me, altrimenti nel tardo pomeriggio.

 

Carlotta: Progetti futuri? Hai in serbo qualche nuova uscita?

A breve, entro san Valentino, uscirà una mia novella storica (diciamo che può essere un racconto lungo o un romanzo breve): "la Figlia di Freija", ambientato nel VI secolo dc tra i Gèpidi e i Longobardi. Molta azione ma anche tanta passione.

 

Carlotta: Se dovessi descrivere il "L'accusa del sangue" con tre aggettivi quali sarebbero?

Il giallo: investigativo, sanguinoso, vendicativo.

 

Grazie Giovanna per aver partecipato alla nostra intervista. Se amate i gialli, non fatevi scappare i suoi libri!