Intervista all'autrice Barbara Caprio

Intervista all'autrice               Barbara Caprio

 

In questa settimana ho il piacere di accogliere nel nostro spazio intervista Barbara Caprio, autrice del libro "The Wicked Diaries".

 

Carlotta: Benvenuta, Barbara. Da cosa nasce la tua passione per la scrittura?

Mi sono avvicinata all'arte dello scrivere fin da bambina. Ero la classica ragazzina un po' timida, che trovava molto più semplice esternare i suoi pensieri sulla carta piuttosto che dargli voce di fronte a qualcun altro.

In un primo momento ho iniziato con le poesie, con le quali ho ritratto le prime cotte e delusioni d'amore, i primi desideri e le prime perdite.

In seguito sono arrivate delle piccole storie attorno a dei personaggi di fantasia.

Prima di iniziare a plasmare i miei mondi personali ho interagito con quelli di qualcun altro: devo molto ai Cavalieri dello Zodiaco, Dragon Ball e, sopra ogni altra cosa, alla saga di Harry Potter, che mi ha permesso di conoscere delle persone speciali con cui dare vita a un progetto ambizioso: l'associazione culturale no profit di promozione sociale "Avventure Magiche" che offre animazione e organizza eventi ispirati al mondo del maghetto più famoso da oltre tredici anni (per informazioni in merito vi suggerisco di visitare il sito www.wizardacademy.it).

È stato grazie al mio percorso con il gruppo di volontariato se ho preso il coraggio di fare sul serio, vincere i miei timori e concentrarmi a scrivere il libro che ha segnato il mio debutto come scrittrice. 

 

Carlotta: Qual è la trama del tuo libro?

La protagonista della storia è Iris, una donna in apparenza normale. Vive in un bel quartiere residenziale, ha una bella casa e una bella famiglia.

Peccato che la morte dell'anziana signora Goodman (proprietaria della villetta di fronte alla sua) sia destinata a farle perdere il suo perfetto equilibrio.

Ad ereditarne la dimora è infatti la nipote Violet, che vi si trasferisce assieme alla famiglia. Fin dal loro primo incontro Iris riceve un messaggio inequivocabile: il ciondolo con la Triplice Luna che la nuova vicina porta al collo può voler dire soltanto una cosa - Violet è una strega bianca. Un problema non da poco, quando si abbraccia la corrente opposta.

"Sono dedita alla magia fin da quando ho compiuto tredici anni. Ho messo le mani su ogni singolo volume di stregoneria di cui conosca l'esistenza, non c'è incantesimo che non sia in grado di padroneggiare alla perfezione. Di conseguenza, una patetica strega bianca qualunque non sarebbe poi stata così difficile da tenere a bada. Ma mi sbagliavo di grosso."

 

Irene: Mi piace l'idea di narrare le cose da un punto di vista insolito, da quello della magia oscura. Ma se la "cattiva" è la protagonista, chi è l'antagonista e che caratteristiche ha? (Ovviamente no spoiler...)

L'antagonista della storia si chiama Violet ed è una strega bianca. Piomba nella vita di Iris non appena si trasferisce nella villetta di fronte a quella della protagonista, che ha ereditato alla morte della nonna. Nessuno, oltre alle due donne, conosce la verità sulle loro pratiche magiche, neppure le rispettive famiglie. Ma entrambe, fin dal loro primo incontro, hanno modo di capire l'una la natura dell'altra e a "reagire" di conseguenza.

Violet, ovviamente, è una persona pacifica e fedele sostenitrice del motto "tutto ciò che fai, nel bene e nel male, ti tornerà indietro, moltiplicato per tre" che ho scelto come frase rappresentativa del libro in risposta alla domanda di Sabrina.

 

Jessica: Ciao, molto bella la copertina. È come te la immaginavi, hai potuto esprimere le tue idee?

Ciao! Ti ringrazio, sono contenta che la copertina ti piaccia. Direi che posso ritenermi soddisfatta del risultato, la grafica l'ho realizzata personalmente per cui si sposa bene con l'immagine che avevo in mente.

 

Carlotta: Qual è stata la scintilla che ti ha fatto venire l'idea per questo libro?

La passione per la magia mi accompagna da sempre, sono anni che mi dedico allo studio della storia, delle tradizioni e delle pratiche magico/esoteriche, che è appunto l'argomento della mia prima pubblicazione.

Un pomeriggio mi sono seduta assieme a un'amica per portare a termine una sessione di scrittura creativa, ed è lì che ho avuto la mia "illuminazione": e se per una volta mostrassi il mondo magico attraverso gli occhi del personaggio cattivo? 

Ho cominciato a stendere gli appunti di base per sviluppare quella storia, che però poi ho lasciato a macerare per un po', in attesa che arrivasse il momento giusto per scriverla.

Quel momento si è presentato lo scorso novembre, dopo aver seguito una lezione del corso di Dan Brown presso la piattaforma online Masterclass. 

Mi ha fatto venire la voglia di rivedere quegli appunti e di mettermi a scrivere: da lì ogni dettagli ha iniziato a incastrarsi al suo posto e, nel giro di 15 giorni, avevo completato la prima stesura.

 

Alessandra: Ciao, che ambientazione hai utilizzato?

La mia storia si svolge all'interno di un quartiere residenziale situato nella modesta realtà di New Hope, Pennsylvania. È un complesso costituito da poche villette familiari, dove tutti conoscono tutti e spesso passano il loro tempo a farsi gli affari degli altri, sparando consigli e giudizi non richiesti.

 

Alessio: Ciao, cos'è per te la scrittura?

La scrittura è come un diamante dalle tante sfaccettature: è il mezzo attraverso il quale esternare pensieri ed emozioni, con cui lasciare andare la fantasia e dare vita ai mondi immaginari - e ai personaggi che li affollano - che si fanno strada nella nostra mente.

La scrittura è condivisione. In ogni storia lasci impressa una parte di te, un pezzo della tua anima, un insieme di vibrazioni che speri di poter condividere con le persone che si affacciano fra le tue pagine. Emozionare ed emozionarsi. Regalare un'avventura, fantastica o meno, che possa tenere compagnia e insegnare qualcosa di buono, da portare per sempre con sé nei meandri della memoria.

 

Carlotta: Scrivi la frase di un tuo autore o libro preferito: ha un significato particolare per te?

 Sono felice di condividere con voi la regola numero sette tratta da "On Writing" di Stephen King:

7. Scrivete per divertire.

"Scrivere non riguarda il fare soldi, diventare famosi, portarsi a letto qualcuno o farsi degli amici. In fin dei conti, riguarda l’arricchimento delle vite di coloro che leggeranno il vostro lavoro, ma riguarda anche il vostro arricchimento personale. Riguarda l’alzarsi, lo stare bene e il concludere qualcosa. Rendersi felici, okay? Rendersi felici".

Queste parole mi rammentano la gioia che provo durante il processo creativo, ogni volta che mi metto di fronte a un foglio bianco e, attraverso la matita o i tasti del computer, lascio fluire le idee e, via via che le storie si arricchiscono e prendono forma, l'adrenalina sale e il cuore batte all'impazzata, poiché io stessa mi entusiasmo - e a volte pure sorprendo - di ciò che sono riuscita a costruire frammento dopo frammento.

Scrivere per l'amore stesso per la scrittura, non per il vanto di aver scritto.

 

Carlotta: Qual è stato il momento più difficile nella stesura della storia?

Direi la struttura centrale. Può sembrare un approccio un po' strano ma, in genere, quando affronto la stesura di una storia gli unici punti saldi nella mia mente sono l'inizio (Polo A) e la fine (Polo B). La parte più intrigante per me come scrittrice, e allo stesso tempo la più difficile, è rendere il percorso fra i due poli il più inusuale e inaspettato possibile, seminando però delle piccole briciole che, a una seconda occhiata, permettano al lettore di rendersi conto che nulla è stato lasciato al caso, che anche le frasi in apparenza più banali hanno uno scopo ben definito all'interno del puzzle.

 

Sabrina: Se dovessi descrivere il tuo libro con una frase quale sarebbe?

"Tutto ciò che fai, nel bene e nel male, ti ritornerà indietro, moltiplicato per tre."

 

Claudio: Se dovessi descrivere il tuo libro con tre aggettivi quali useresti?

 primi tre aggettivi che mi vengono in mente sono:

- Magico. 

- Controcorrente. 

- Scenico.

 

Carlotta: Come ti sei sentita dopo che hai realizzato di aver terminato la tua opera?

Soddisfatta. Emozionata. Orgogliosa. Libera.

Essendo di base una perfezionista, sono una di quelle che rilegge, rilegge, rilegge fino allo sfinimento, che trova sempre qualcosa da aggiungere o modificare, che non si sente mai "pronta" a lasciare andare la sua creatura.

Per la prima volta nella vita, invece, ho capito subito che alla storia non avevo nulla da aggiungere. Non c'erano nè capitoli da modificare né ulteriori scene da inserire. Il film era completo, così come era apparso davanti ai miei occhi. Quindi dovevo solo dargli una spinta e permettergli di spiccare il volo.

È stato un processo creativo intenso, ero talmente presa dalla struttura della storia e dalla narrazione che, anche quando mi imponevo di smettere di scrivere per andare a dormire, la mia mente non voleva saperne di staccarsi da quella dimensione, costringendomi a prendere appunti persino da sotto le coperte. 

Sapevo che non avrei trovato pace fino a che l'obiettivo non fosse stato completato. E, per fortuna, sono riuscita a raggiungere il mio prezioso traguardo persino in meno tempo di quanto mi aspettassi.

 

Grazie Barbara per averci parlato del tuo libro, e grazie a tutti i membri SEU che sono intervenuti con domande!

 

 

 

 

 Quello che vedete nell'immagine è il simbolo della Triplice Luna. È il ciondolo al collo dell'antagonista Violet, attraverso il quale Iris capisce di trovarsi di fronte a una strega bianca. Rappresenta le fasi lunari, nonchè - per coloro che sono di fede Wicca - la Dea nelle sue tre vesti di giovane (luna crescente), madre (luna piena) e anziana (luna calante).