Intervista all'autrice Fabrizia Scordamaglia

Intervista all'autrice Fabrizia Scordamaglia

 

Un'altra autrice che ho il piacere di presentarvi questa settimana è Fabrizia Scordamaglia, scrittrice del libro "La freccia di Zenone".

 

Carlotta: Benvenuta, Fabrizia. Da cosa nasce la tua passione per la scrittura?

Più che una passione è un impulso, un istinto. Ho sempre coltivato l’attitudine alla scrittura, perfezionata sia in ambito famigliare, sia in ambito pubblico attraverso l’invio di articoli di varia natura alle testate giornalistiche locali. Poi ho deciso di provare a mettermi alla prova spinta da una spiccata rapidità intuitiva oltre ad una naturale capacità di leggere e osservare la natura umana nelle sue diverse sfaccettature. La lettera è una mia grande forma di comunicazione ed è per questo che ho scelto un romando epistolare.

 

Carlotta: Qual è la trama del tuo libro?

Ci sono 2 protagonisti Lara e Jacopo che affidano alla scrittura delle loro lettere parole profonde e appassionate, nella consapevolezza di un tempo destinato a terminare ma dilatato nelle loro anime in un ricordo senza fine. Il lettore rimane sospeso tra il passato delle lettere e il presente che le riscopre.

Una storia moderna, dove la corrispondenza dà vita ad una scrittura densa e profondamente intima, un confronto, un riflesso, uno specchio. Le parole rivelano i colori di un vissuto pieno, tra immagini evocative e concrete annodando i fili di ciò che sembra interrotto. 

L’anima si racconta in questo libro dove ognuno può riconoscersi e fermare un ricordo, un’idea che conferma, suggella o allontana. Le parole trascinano e dilatano il tempo per chi lo ha già vissuto e per chi non lo ha mai incontrato. Luce piena i cui bagliori rischiarano e invitano a rimanere.

 

Irene: Mi incuriosisce il titolo del tuo libro, puoi approfondire i motivi per cui lo hai scelto?

Certo ho scelto il filosofo Zenone secondo il quale una freccia che appare in movimento in realtà non si muove perché in ogni istante occupa uno spazio che è pari alla sua lunghezza quindi è ferma. La lettere di questo romanzo, nonostante un apparente movimento (non posso dirvi altro) sono ferme in loro stesse, piccole essenze dell'amore stesso. Aprendo il libro a casi si può leggere qualcosa che vive in sé anche isolato dal resto ma che consegna al lettore un suo movimento.

 

Jessica: Ciao, molto bella la copertina. È come te la immaginavi, hai potuto esprimere le tue idee?

Ho fatto scegliere all'editore proponendo alcuni acquarelli di una pittrice della mia città. Ha scelto quello che avrei scelto io cogliendo nel segno.

 

Carlotta: Qual è stata la scintilla che ti ha fatto venire l'idea per questo libro?

Le storie, la facilità con cui oggi ci si separa, la superficialità di molte relazioni. volevo qualcosa di forte è unico.

 

Alessandra: Ciao, che ambientazione hai utilizzato?

Direi nessuno in particolare perché il romanzo ruota intorno a loro 2 ma senza riferimenti concreti dal punto di vi vista paesaggistico.

 

Alessio: Ciao, cos'è per te la scrittura?

La scrittura per me è trasparenza, uno strumento che consente di veicolare ciò che si pensa senza filtri.

 

Carlotta: Scrivi la frase di un tuo autore o libro preferito: ha un significato particolare per te?

L'arte di ascoltate i battiti del cuore di Sandker. Il primo e il secondo libro che e la sua conclusione. Profonda ricerca di se stessi.

 

Carlotta: Qual è stato il momento più difficile nella stesura della storia?

Indubbiamente le lettere ma in modo particolare immedesimarsi nella scrittura maschile molto più diretta e semplice rispetto a quella femminile.

 

Sabrina: Se dovessi descrivere il tuo libro con una frase quale sarebbe?

Il mio libro in una frase: Storia intensa, in equilibrio tra sentimenti profondi e forza dell’urgenza. Storia vissuta sul filo del funambolo che scorge l'infinito e conosce il dolore della caduta. Beato chi può vivere quel pezzo di cielo che è il puro amore e sopravvivergli nella convinzione dell'assolutezza del suo valore.

 

Claudio: Se dovessi descrivere il tuo libro con tre aggettivi quali useresti?

Tre aggettivi: sublime, travolgente, intenso.

 

Carlotta: Come ti sei sentita dopo che hai realizzato di aver terminato la tua opera?

Soddisfatta e incredula sicuramente ma con la voglia di farlo leggere al più presto.

 

Grazie a Fabrizia per aver partecipato alla nostra intervista, e grazie a tutti i membri SEU che sono intervenuti con le domande!