Intervista all'autore Erik Sancin

Intervista all'autore Erik Sancin

 

Per l'intervista di questa settimana abbiamo il piacere di ospitare l'autore Erik Sancin con il suo libro "L'Ascensore", romanzo di fantascienza post-apocalittica.

 

Carlotta: Benvenuto, Erik. Cosa ti ha spinto a entrare nel mondo della scrittura?

Da quando ho imparato a leggere e scrivere, leggo tantissimo, in questi ultimi tempi forse un po' meno, ma mi appartiene ancora il record di 40 libri letti in 4a elementare poi visto che ho letto tanto, un giorno ho pensato: ma perché anche non scrivere? E ho cominciato così, con un romanzetto così così a tredici anni e poi a 21 con il mio primo romanzo pubblicato.

 

Jessica: Ciao. Che bella copertina! L'hai fatta tu? Se no, la pensavi così?

La copertina l'ha fatta una grafica professionista, l'idea invece l'ho data io e me la son immaginata proprio così. Si tratta di una ruota industriale/meccanica che interagisce con il filamento del DNA. Quindi l'intreccio della razionalità e del pensiero astratto che diventa oggettivo (tipica caratterstica del homo sapiens sapiens) e il nostro organismo capace di adeguarsi alle situazioni più disparate.

 

Alessandra: Ciao! Di cosa parla il tuo libro?

Il mio libro è ambientato in un futuro post-apocalittico, su una Terra quasi distrutta dalla stupidità umana, nel quale i superstiti si evolvono oltre la logica del profitto e del sfruttamento. Essendo più intelligenti non hanno più bisogno di uno Stato, cioè di una struttura organizzativa/repressiva e vivono in simbiosi con la natura (cioè con quello che ne è rimasto). Ma un nuovo nemico, potentissimo e cattivissimo, compare da occidente, riportando con se gli echi del passato e i 'nuovi' uomini devono fare i conti con l'inglorioso passato dell'umanità. Come hanno detto nelle recensioni, il romanzo è ricco di azione (sparatorie, esplosioni), ma allo stesso tempo pone al lettore tantissime domande e lo fa riflettere.

 

Carlotta: Raccontaci qualcosa del tuo personaggio principale. Ti somiglia?

Il personaggio principale è Emper, un giovane intraprendente che abbandona il suo villaggio natale (Precipizio) e si insedia nel Nuovo Territorio. Da sempre curioso e assetato di conoscenza, Emper vene scelto come ricognitore dopo che il nemico (sconosciuto) attacca il Nuovo Territorio. Certe volte Emper è sarcastico e ironico, ma fa quel che deve fare; si, mi assomiglia parecchio.

 

Carlotta: Un piccolo estratto dal libro particolarmente significativo?

"Come sempre fui entusiasta della capacità autorigenerativa dell’organismo umano, così saldamente scritta nei nostri geni. Più volte ci siamo ritrovati sull’orlo dell’estinzione, soprattutto durante gli ultimi millenni: esplosioni nucleari, l’iniziale elevatissima radioattività e il periodo di glaciazione che l’ha seguita. Come se non fosse bastato, era poi comparso il cannibalismo e ancora una volta l’uomo aveva dichiarato guerra ai suoi simili. La meraviglia della rigenerazione non vale solamente per le ferite fisiche, ma anche per i geni e le tecniche di sopravvivenza, e culmina nell'evoluzione del rapporto con la nostra stessa esistenza. Al raggiungimento di quel culmine la razza umana aveva smesso di uccidersi; lo sfruttamento e l’oppressione erano finiti nell'immondezzaio come una brutta e vergognosa storia. Fu grazie all'evoluzione dei nostri geni che avevamo cominciato a migliorare e a perfezionarci. L’ossessione per l’accumulo dei beni materiali era evaporata nel fuoco nucleare del Terzo cataclisma e nei due millenni successivi era diventata irrilevante. Ma perché? Eravamo stati noi a deciderlo, volontariamente e in piena coscienza? Ero profondamente convinto dell’esatto contrario, ero convinto che si trattasse di evoluzione, di un processo involontario e inconscio. Non è solo la carne ad avere a disposizione questo fantastico meccanismo di autoriparazione, ma anche il nostro cervello, con quei micro-impulsi elettrochimici che modificano e migliorano i nostri pensieri e, in generale, il nostro approccio verso tutto ciò che ci circonda. Si era trattato di un piccolo, ma fondamentale passo in avanti nell'evoluzione della specie umana. E ora eravamo sotto attacco di questi cosi, di questi omuncoli. Nonostante tutto l’orrore che avevamo subito, il nemico ci aveva fatto un dono prezioso – ci aveva ulteriormente rinforzati e aveva riaperto la porta di un mondo ormai morto e sepolto, mondo nel quale eravamo ritornati più forti, più intelligenti, più progrediti. La volta seguente non ci saremmo fatti trovare impreparati. I miei pensieri, mescolati al fumo di sigaretta, si arrampicavano verso le chiome degli alberi. Ero sdraiato su una grande roccia e accanto a me c’erano i miei amici feriti, sdraiati là dove i raggi solari illuminavano il sottobosco."

 

Carlotta: Come mai la scelta di questo genere? È un genere che ami particolarmente anche nella lettura?

L'azione e avventura da sempre (alle elementari ho letto quasi tutto di Henry Rider Haggard e Jules Verne, adoravo Sienkiewicz e Stevenson), la fantascienza invece ho cominciato a seguirla appena dopo i 25 anni.

 

Carlotta:  Qual è stata per te la parte più difficile durante la stesura del libro?

Circa a metà romanzo; mi sono bloccato per sei mesi. Per la trama non era un problema, avevo già tutto in mente. Ma giunto a metà, mi sono fermato per sei mesi, non lo so perché.

 

Carlotta: Come ti sei sentito una volta realizzato di aver terminato l'opera?

Una soddisfazione enorme, ma con la consapevolezza che una volta immessa sul mercato il più difficile deve ancora venire.

 

Carlotta: Progetti futuri? Partecipazione a fiere, nuovi libri in fase di scrittura...

Nuovi libri in fase di scrittura ben due, il sequel de "L'Ascensore" e un mio esperimento con il realismo magico. Per le fiere: si, sto guardandomi intorno e primo o poi dovrò farmi vedere, il problema è che lavoro ed è difficile coniugare il tutto. Ma ce la farò.

 

Carlotta: Perché consiglieresti di leggere il tuo libro?

Cit. : Romanzo al cardiopalmo, pieno di azione e suspense, carico di adrenalina. Presenta al lettore domande interessanti; per esempio: che pianeta lasceremo alle generazioni future?

 

Grazie Erik per aver preso parte alla nostra intervista. Qui di seguito potete ammirare alcune immagini relative al mondo post-apocalittico in cui è ambientata la storia.