Si dice continuamente che gli scrittori esordienti sono troppi, soprattutto tenendo conto del fatto che la gente non legge. Osservando bene, però, la questione non riguarda soltanto la narrativa: c’è troppo di tutto e ovunque. Troppi aspiranti cantanti, musicisti, attori, insegnanti, infermiere, impiegati delle poste. La domanda supera sempre la disponibilità, eccetto quando si tratta di vendere.

 

Ci si chiede perché certi romanzieri con stile da tema liceale trovino il loro posto al sole nelle vetrine delle librerie, mentre piccoli capolavori di scrittori esordienti vengano solitamente rifiutati. Ovvio, i primi rappresentano un guadagno sicuro, poiché sostenuti dalla sola cosa che dà certezze, una buona dose di pubblicità. Ma il pubblico è davvero così condizionabile? Ebbene sì, mettiamoci l’animo in pace: le masse sono ignoranti, e lo sono dalla notte dei tempi, non si tratta di un fenomeno contemporaneo, solo oggi i canali di comunicazione si sono ampliati, di conseguenza gli stolti ci paiono di più. Eppure, non tutto è marcio, gli scrittori esordienti si consolino, qualche cervello funzionante si trova, basta aver voglia di andare a pescarlo nel mucchio.

 

È davvero solo la pigrizia di rifugiarsi in investimenti facili che porta le librerie a rifiutare gli scrittori esordienti? A pensarci, dedicare un angolino di scaffale non costerebbe nulla, presumerebbe unicamente un minimo di interesse nel settore, che chi fa questo mestiere dovrebbe possedere. Forse la questione va più in profondità ed è da ricercarsi nella sedimentazione progressiva di caste più o meno forti, che detengono il potere sulla cultura e sull'arte, due fenomeni che se non controllati possono divenire pericolosi. Non vale solo per la letteratura: i deejay non possono più scegliere le canzoni da passare in radio, ma sono i manager delle case discografiche a decidere a tavolino chi andrà avanti e chi finirà nel dimenticatoio, con abili trucchi mediatici, facendo credere al pubblico che la scelta sia sua.

 

È qui da ricercarsi il motivo per cui diverse librerie rifiutano i romanzi degli scrittori esordienti, probabilmente l’accordo con le grandi case editrici vieta di dare considerazione a chi non fa parte del giro predestinato alla fama, per non parlare del rischio di trovare tra gli scrittori esordienti qualcuno più capace dei nomi da best seller.

 

Quindi, ho deciso di riservare nella mia cartolibreria uno scaffale dedicato agli scrittori esordienti, autopubblicati o legati a case editrici indipendenti. L’unico divieto è per gli editori a pagamento: sulla questione eap ho già scritto in precedenza sul mio blog, qui. Si tratta di un fenomeno che imbroglia molti scrittori esordienti, e avrebbe imbrogliato anche me, se non mi fossi informata e imbattuta in blog di settore davvero ben fatti, come Writer’s dream, Lipperatura, Scrittori in causa, che vi invito a visitare.

 

- Elisa Rolfo

 

INDIRIZZO:

Via Boccardo 13, Moncalieri (TO)

 

CONTATTI:

Telefono: 011 6810928


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