Il Mistero della Magia

Volume 1: Le Tombe di Scidna

 

Questa è una storia spin-off del mio libro "I guardiani dell'Efterion" edito dalla casa editrice Bibliotheka Edizioni.

I protagonisti sono i due alieni più saggi del romanzo: Sonifer, l'Arcimago e Amifaleph, l'Entità dell'Efterion.

 

Trama

Amifaleph giunge nella scuola di magia di Sonifer situata all'interno della stella Arco del Prodigio. Insieme si recheranno sulla stella di Scidna per svelare il mistero di un'antica fonte magica. Una storia, un lungo percorso interiore che coinvolgerà i due protagonisti, tra legami presenti e passati...

Ps: si può leggere questa storia anche senza aver letto "I guardiani dell'Efterion".

 

 

E-BOOK: Clicca qui


Volume 2: L'apprendista del Merth

 

La sinossi è tratta da un capitolo in flashback, il 43, intitolato “L’indesiderato”, del libro “I guardiani dell’Efterion” pubblicato con la casa editrice Bibliotheka Edizioni.

 

Sonifer, così chiamato perché la sua nascita era stata accompagnata dal canto degli uccelli, non riuscì mai a conoscere chi lo aveva generato, poiché sua madre morì dandolo alla luce. Di tutti suoi fratelli si può dire che fosse il più irritabile anche se, quando si dedicava allo studio degli uccelli, mostrava un carattere diverso. Ma ciò che lo attirava di più erano le arti magiche che egli apprese in poco tempo presso il Merth. Quest’ultima era una colomba azzurra dalla voce femminile e delicata che, con i suoi consigli, accoglieva il piccolo Sonifer nei momenti di difficoltà. Il Merth era inoltre un mutaforma, che assumeva le sembianze di un’aliena dalla pelle gialla con una mantellina azzurra sulle spalle.

«Sonifer cosa ti è successo?» chiese lei.

«Merth vorrei poter volare come gli uccelli, è migrato via il Trux verde che stavo osservando da giorni» rispose lui con tristezza.

«Per volare non hai bisogno di ali» disse lei accarezzandolo.

«Tu sei una maga, puoi insegnarmi quello che sai?» chiese lui.

«L’arte magica richiede impegno e dedizione, non è un gioco, piccolo Sonifer» rispose lei che accostando le sue due mani e socchiudendo gli occhi generò un piccolo getto d’acqua simile a quello di una fontana.

«Come hai fatto?» chiese lui stupito.

«Devi credere in ciò che fai, avvicinati e prova anche tu» disse lei sorridendo.

Sonifer nonostante imitasse gli stessi movimenti della colomba era piuttosto impacciato ma, con il passare degli anni, riuscì comunque ad apprendere. 

Merth permetteva spesso a lui di restare nella sua grotta quando si faceva buio, per difenderlo dagli assalti dei predatori che si aggiravano nel bosco.

Sonifer si esercitava giorno e notte anche all’aperto perché come gli ricordava sempre Merth: «La vera magia è la natura, sono gli alberi, il vento, l’acqua dei fiumi e i suoni.»

Ma in realtà Sonifer non completò mai il suo addestramento, perché Merth morì dopo aver raggiunto i cento anni. L’alieno che aveva assistito la colomba nei suoi ultimi istanti di vita, la seppellì personalmente in quella grotta sulla cui parete ne incise il nome. Con grande sorpresa però, a quell’ultimo saluto, parteciparono tutti gli animali del pianeta che avevano avvertito la morte di Merth, nonostante solo in pochi forse l’avessero conosciuta veramente.

 

Questa è la seconda storia spin-off che riguarda Sonifer l"Arcimago" dello spazio, personaggio del libro "I guardiani dell'Efterion". 

In modo particolare queste pagine si soffermano sugli anni giovanili in cui ha appreso la magia dal Merth, una particolare colomba mutaforma.

 

E-BOOK: Clicca qui


Volume3: La danzatrice veggente

 

La sinossi è tratta da un flashback del capitolo 38, intitolato “Le ali del sogno” del libro “I guardiani dell’Efterion” pubblicato con la casa editrice Bibliotheka Edizioni.

 

C’era un viaggiatore dello spazio che non si fermava mai. Un giorno atterrò su un pianeta dove conobbe la “Danzatrice Veggente”, un’aliena così chiamata perché le dita delle sue mani, quando si incrociavano, viste di riflesso, sembravano danzare.

«Nel vostro futuro c’è la magia», rivelò lei, «e queste vostre ferite… anche esse appartengono al vostro futuro.»

«Siete una perla rara, mia Signora» quell’alieno la fissava di continuo.

«Voi», lo scostò lei con paura, «non potete, io leggo nei vostri occhi.»

«Perché rifiutate un bene come questo?» gli chiese quell'alieno.

«Nemmeno la magia potrebbe spezzare la nostra unione.»

«Ma non capite», disse lei, «nel nostro futuro ci sarebbe solo sofferenza.»

Lui se ne andò deluso.

La veggente tornò da lui e gli mostrò di nuovo il suo futuro.

L’alieno atterrò su una stella a forma di grande arcata ed essendo il primo a giungere su di essa la battezzò “Arco del Prodigio”.

Altri alieni, avendo saputo della sua fama di mago, giunsero su di essa per apprendere da lui le arti magiche.

Quell'alieno, però, ripensava ogni giorno alla Danzatrice Veggente e si recò spesso sul pianeta di lei. Con il tempo lei iniziò a ricambiare i suoi sentimenti, smise di leggere il futuro e i suoi poteri si affievolirono quando diede alla luce un bambino, tenendo il suo amato all'oscuro di tutto.

Il neonato fu inviato su una stella e adottato da un’altra famiglia.

La Danzatrice pensando di essere stata ingiusta nei confronti del mago si nascose e non si fece più trovare da lui. In cuor suo lei ripensava ancora a quel mago e a suo figlio. Con il passare del tempo il famoso mago dell’Arco del Prodigio iniziò ad ammalarsi per la separazione dall'aliena da lui amata.

 

 

E-BOOK: Clicca qui