Displaced

Autrice: Elisa Rolfo

Il termine displaced person fu coniato alla fine della Seconda Guerra Mondiale per indicare coloro che, sopravvissuti al conflitto, si trovarono senza una collocazione sociale, né riferimenti, né un luogo dove tornare. È qui ripreso per indicare chi, in una società divisa in gruppi organizzati, ciascuno dei quali segue un determinato idolo, non si inserisce in alcuna categoria.

 

Alex è un displaced, uno sfigato, non ha un idolo e vive relegato ai margini, costretto a svolgere un impiego che detesta come cassiere in un centro commerciale di periferia. Tra giornate monotone e sere trascorse in solitudine al bar, sogna di poter un giorno far parte della comunità dei seguaci di Norman Zarco, l’unico idolo che vorrebbe, famoso giornalista e reporter di guerra, morto in circostanze misteriose molti anni prima. L’incontro fortuito con il professor Xavier Randall, leader degli Zarconiani, offre ad Alex l’occasione di cambiare vita: può finalmente inserirsi in un gruppo forte e goderne i privilegi di appartenenza.

 

Ma un nuovo idolo sta nascendo: si tratta del il violinista Alan Fox, che con il suo comportamento ribelle e il rifiuto di una società divisa in rigidi schemi infastidisce le autorità e il Governo. Combattuto tra il fascino della musica del violinista e la fedeltà al suo idolo Norman Zarco, Alex si ritrova diviso tra due mondi solo apparentemente lontani. Il sistema, con le sue regole imperturbabili, viene violentemente scosso e, mentre il cambiamento si insinua, lento ma inesorabile, il protagonista vive situazioni che lo porteranno a una nuova sicurezza di sé, ma anche alla progressiva messa in discussione delle proprie convinzioni e certezze.

 

Quando anche la credibilità di Norman Zarco, figura fino a quel momento intoccabile, vacilla a causa di una verità scomoda, Alex e il suo gruppo si trovano improvvisamente senza riferimenti e rischiano di vedere il loro mondo spazzato via. L’unica soluzione è mettere in discussione i principi sulla cui base hanno vissuto fino a quel momento e ripartire da valori differenti, primi fra tutti l’importanza dello scambio di idee e della libertà di pensiero.

 

Alex, asociale prima, privilegiato poi, compie un percorso che lo porta a divenire gradualmente libero e capace di rapportarsi agli altri forte della propria individualità, senza la perenne ricerca di uno status.

 

Qualcuno ha ritenuto che il romanzo possa inserirsi nel filone fantascientifico, collocandolo temporalmente in un futuro non troppo lontano. In realtà, non vi è alcun elemento futuristico, la società è inventata, simile alla nostra, ma “altra”, e senza una precisa posizione geografica.

 

 

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