Intervista all'autore Claudio Massimo

Intervista all'autore                Claudio Massimo

 

Claudio Massimo, autore del libro "Aaron e gli dei combattenti" si svela per noi nell'intervista di questa settimana. Ecco le domande fatte dai membri di SEU.

 

Carlotta: Ciao Claudio, com'è nato il tuo amore per la scrittura?

Buon giorno a tutti e grazie per avermi ospitato.

Ho iniziato a scribacchiare verso i dieci anni, quando scrivevo piccoli racconti di fantasia ispirato in parte dai racconti di mia madre, in parte dai libri di avventura per ragazzi. Ma prima di dilettarmi nella scrittura, ho compiuto i miei primi "viaggi" attraverso la lettura.

 

Alice: Ciao Claudio, volevo chiederti di cosa parla il tuo romanzo e com'è nata l'idea di scriverlo.

La mia è una trilogia fantasy mitologica ambientata in Irlanda. Un viaggio attraverso un antico mito irlandese in cui ho calato il mio personaggio: il Prescelto.L'dea nasceva dalla volontà di lanciare un messaggio: quello di agire con due sensi ancestrali che per i druidi erano i più importanti dei sette sensi: istinto e sentimento.

 

Carlotta: Com'è il tuo personaggio principale? Ti somiglia, ha qualcosa di te?

Aaron è un ragazzo irlandese ignaro del destino che l'attende sancito da un'antica profezia: un umano salverà il mondo parallelo dei custodi dell'umanità e la terra di mezzo, dalle trame dell'Risplendente Ribelle. Aaron è un eroe atipico, non è figlio di un dio e non è invincibile, ma è destinato, in virtù della sua bontà d'animo e senso del sacrificio, a guidare l'armata dell'esercito dei risplendenti. Un umano privo di poteri, che dovrà compiere un viaggio alla ricerca di quella consapevolezza che gli farà acquisire i poteri della luce. Aaron è una sorta di Avatar, che agisce nel Sidhe: l'altro mondo celtico. Descrivere il carattere del ragazzo non è stato difficile perché egli è il mio alter ego. La parte del primo libro in cui Aaron ha dieci anni ha connotazioni autobiografiche.

 

Mattia: Quanto tempo hai impiegato per realizzare l'opera? Hai incontrato difficoltà nella stesura?

Si, ci sono state molte difficoltà nella stesura. La prima era quella di non snaturare gli dei dell'antica tribù delle Thuatha de Danann, i signori d'Irlanda. Ogni personaggio del mito aveva una sua specificità che io ho mantenutocome ho lasciato inalterato il mito stesso. Le thuatha de Danann liberarono la terra di Eriu dalle orde dei giganti del caos (Fomoriani forze oscure) che volevano appropriarsi sia dell'antica isola di Smeraldo che degli umani sopravvissuti al Diluvio. La seconda difficoltà era calare il Prescelto al cospetto di dei, druidi e antichi guerrieri compresi nel mito.La terza è stata l'ambientazione. Dovevo scegliere una location irlandese che avesse alle spalle un passato preistorico che si collegasse con il mito. Preciso che i luoghi descritti sono reali: da Kenmare nel sud ovest dell'Irlanda( dove ha inizio la storia ai giorni nostri), a New Grange ( dove approderà nel suo passato preistorico grazie ai grandi poteri del dio dei mari Manannan , capaci di manipolare la dimensione spazio temporale) Ho dovuto studiare non solo la toponomastica di antichi luoghi, ma anche i sistemi di trasporto del sud dell'Irlanda considerato che l'inizio della storia avviene con la nascita di Aaron nella notte più magica del calendario celtico (Samahin 31 ottobre) fino all'attacco del druido nero quando lui ha vent'anni e che lo costringe a riparare nell'altro mondo celtico con un balzo indietro di quattro mila anni. Ci sono voluti cinque anni per la stesura finale concordata con un mio amico editor. Dalla fuga nel sidhe ha inizio il viaggio.

 

Alessio: Ciao! Cos'è per te scrivere?

La scrittura rappresenta il mio giardino segreto, il luogo dove amo stare da solo con il mio mondo interiore.

 

Alessandra: Ciao! Un tuo personaggio che ami particolarmente?

Scelta difficile. Vi sono nel libro ventiquattro personaggi e quelli positivi li ho amati tutti. Forse quella che più mi ha affascinato è Calimon: l'elfa guerriera, per la sua selvaggia femminilità e bellezza eterea che affascina fin da subito Aaron.

 

Alessandra: Ami molto gli elfi insomma.

Nel mito gli elfi sono gli eredi della tribù degli dei: custodi della terra, delle foreste e dell'umanità. Sono rimasto affascinato e folgorato dalla storia delle loro discendenze regali e li ho amati fin da subito.

 

Jessica: Questo è il primo della trilogia? hai già scritto i seguiti?

Il secondo: La Spilla di Luce è uscito a luglio del 2018.

 

Alice: Ti piacerebbe (o ti sei già) cimentarti con altri generi oltre al fantasy?

Grazie per la domanda. Con la stesura del terzo e ultimo libro (il Druido nero) riterrò conclusa la mia esperienza con il fantasy. La mia intenzione è cimentarmi nei romanzi storici, trhiller e noir. Ho partecipato a diversi concorsi con alcuni trhiller, di cui uno premiato al salone del libro dello scorso anno. Insomma ho diverse idee in testa ma attendo di finire l'ultima stesura per mettere un po' d'ordine.

 

Carlotta: Raccontaci qualcosa riguardo agli antagonisti della tua storia. Sono proprio cattivi fino al midollo? Hai dato loro qualche tua caratteristica un po' negativa per legarli in qualche modo a te, o i loro caratteri sono frutto di fantasia?

Bella domanda. Il druido nero è l'antagonista del Prescelto, vera essenza del male. In lui non alberga nessun senso di pietà, nessun sentimento ed è negativo fino al midollo. Ho dovuto immedesimarmi molto in lui, fino ad arrivare a scovare la parte più oscura che è in me, ma che alberga in ognuno di noi. Hyde non appartiene solo alla fantasia.

 

Carlotta: Solitamente quando scrivi hai qualcosa che ti accompagna nella scrittura o che ti aiuti a concentrati di più? Per esempio una bevanda che accompagna il momento della scrittura, o della musica, o qualcosa da sgranocchiare ecc. Io personalmente adoro sorseggiare del tè o del caffè e latte scrivendo, mi chiedevo quindi se qualcun altro avesse la stessa mania.

Di solito scrivo di notte corredato di cuffiette per abbandonarmi totalmente. Poi ahimè, ogni tanto pausa sigaretta per allentare la tensione o provare dialoghi e posture dei combattimenti allo specchio!

 

Mattia: Che importanza ha per te il ruolo dell'antagonista in un romanzo? E nel tuo che ruolo ha? Che sfumature?

Domanda tosta Mattia Cattaneo. A mio modesto parere L'antagonista è il secondo per importanza in un romanzo, rende la fabula più adrenalinica, coinvolge il lettore e lo costringe a prendere una posizione. Senza sarebbe un po' come orgoglio e pregiudizio dove la parte dell'antagonista non la fa' un personaggio ma un insieme di personaggi o eventi negativi. Per la storia che volevo scrivere io era essenziale una figura oscura, che rapresentasse tutte le malvagità che fanno parte del lato oscuro della dimensione umana : sete di potere, delirio d'onnipotenza, corruzione morale e nessun senso di pietà. (nemmeno per i propri accoliti o simili) Il druido nero rappresenta il lato oscuro del potere.

 

Mattia: C'è un momento particolare della giornata in cui preferisci scrivere? E poi, hai degli autori di riferimento a cui ti ispiri?

 Il primo libro l'ho scritto interamente di notte. Il secondo nei ritagli di tempo. Il paradosso e che non ho mai letto un fantasy e ho esordito con un fantasy. 

 

Carlotta: Come ti sei sentita una volta terminata la tua opera?

Felice per la conclusione; perché è stata una faticosa avventura, ma allo stesso tempo desideroso di ricominciarne un'altra.

 

Carlotta: Perché consiglieresti di leggere i tuoi libri? Spiegalo in tre aggettivi!

Il primo che mi viene in mente è: ambientalistico. I celti veneravano la natura, perché in essa vi vedevano sia l’opera di un Supremo che il Supremo stesso, erano, paradossalmente a quanto si crede: monistici. Nella trilogia si viaggia spesso immersi nella natura e in luoghi incontaminati di straordinaria bellezza. (La maggior parte delle location sono reali e visitabili in Irlanda)

Il secondo è: sentimentale. Il sentimento dell’amicizia nei miei libri è molto forte e sentito. Ogni essere che Aaron incontra nel Sidhe (L’altro mondo celtico) è pronto a sacrificarsi per il bene comune e per il Prescelto. La frase mantra del libro che apre le soglie d’accesso per il sidhe è: gli occhi di un amico sono un ottimo specchio.

Il terzo è: avventuroso, perché la saga è un avventuroso viaggio alla ricerca di quel giardino perduto e mai più ritrovato, seppellito da millenni di materialismo. Un viaggio alla ricerca di se stessi e dell’essenza della nostra esistenza.

 

Grazie Claudio Massimo per aver partecipato alla nostra intervista. "Aaron e gli dei combattenti" è il primo volume di un'avvincente avventura, ricca di personaggi e colpi di scena, non perdetelo!